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Pericolose somiglianze

L’occasione per scrivere queste note si è presentata lo scorso 1° giugno 2014. Appena sopra la cittadina di Morbegno, nella bassa Valtellina, lungo la strada che conduce in Val Gerola, in una stazione a noi nota, abbiamo reperito alcuni basidiomi caratteristici di Inocybe patouillardii Bresadola (= Inocybe erubescens A. Blytt, vedi foto 1). L’habitat di crescita, situato a circa 600 m s.l.m., su un affioramento tendenzialmente basico, è rappresentato da faggi (Fagus sylvatica), qualche castagno (Castanea sativa) e betulla (Betula pendula) e pochi pecci (Picea abies).

Nonostante che il ritrovamento sia piuttosto interessante considerando la scarsa reperibilità di I. patouillardii sul territorio lombardo, la nota in oggetto non sarebbe così degna di attenzione se non avessimo notato in quegli esemplari una certa “pericolosa” somiglianza con alcuni Entoloma commestibili normalmente raccolti a scopo alimentare.
Ora, poiché l’Inocybe patouillardii è una specie molto velenosa, abbiamo ritenuto opportuno metterla a confronto, in particolare con Entoloma sepium (Noulet & Dassier) Richon & Roze (vedi foto 2 e 3) - dal colore dominante crema-grigiastro - e parzialmente con Entoloma clypeatum (Linné) Kummer (vedi foto 4), più ocraceo o bruno sepia. È vero che questi Entoloma, al pari primaverili come I. patouillardii,sono piuttosto diversi e che di solito crescono in habitat differenti ma, soprattutto negli stadi giovanili e come le foto a corredo possono dimostrare, lo scambio è sempre possibile specialmente per i raccoglitori superficiale e poco esperti.
Lo scambio è tanto più facile quanto più I. patouillardii si presenta in basidiomi giovani, quindi di colore chiaro (biancastro o crema paglierino) e particolarmente asciutti, quando le macchie o le sfumature rosa-rossastre presenti sul gambo, sulle lamelle e sulle erosioni del cappello, simulano le spore rosa scuro presenti sulle lamelle mature o sui cappelli degli esemplari sovrapposti degli Entoloma! Inoltre essi possiedono un cappello sericeo, spesso radialmente fessurato o addirittura fibrilloso, proprio come tutte le Inocybe della Sezione Rimosae (Sottosezione Rimosinae,4), alla quale appartiene anche I. patouillardii.
 I periodi di crescita sono differenti, è vero; più precoci gli Entoloma ma, se non ci troviamo a quote troppo elevate e sono presenti le medesime piante micorriziche tipiche degli entolomi, lo scambio è possibile, con fruttificazioni simultanee anche in maggio e perfino all’inizio di giugno. Com’è noto le piante micorriziche degli entolomi sono i biancospini (Crataegus oxycantha o C. monogina), i vari Prunus sp. e anche meli, peri, mori etc che - già presenti in collina - possono spingersi anche nella media montagna fino al confine dell’areale del castagno e del faggio.

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1. Inocybe patouillardii nella raccolta del 01.06.2014 (foto Roberto Galli)

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1b. Inocybe erubescens, raccolta del 10 Giugno 2017 (foto Roberto Galli)

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2. Esemplari molto giovani di Entoloma sepium (foto Emilio Rigoni)

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3. Altri basidiomi giovani ma più aperti di Entoloma sepium (foto Emilio Rigoni)

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4. Vari stadi di crescita di Entoloma clypeatum (foto Emilio Rigoni)

Descrizione morfocromatica (2, 3, 4, 5) di Inocybe patouillardii Bresadola
Di medio-grandi dimensioni, possiede un cappello carnoso, largo 5-10(12) cm, da prima conico-campanulato arrotondato al centro, poi piano-convesso con largo e basso umbone ottuso, lobato-fessurato al margine.
Cuticola
asciutta, con fibrille radiali ocra chiaro su un fondo prima biancastro poi crema paglierino o bruno chiaro, rossastra al tocco, poi con macchie al pari colorate e interamente rossastra a maturità.
Carne
soda e compatta, fibrosa, biancastra, rosa-rossastra all’aria, con odore appena fruttato e insapore
Lamelle adnate, larghe, prima biancastre, poi crema-grigiastre, presto sfumate di rosa, infine bruno-rossastre o bruno olivastre a maturità, con il tagliente biancastro, ma rossastro allo sfregamento. Basidiospore bruno-olivastre in massa, ovoidali-ellittiche, subamigdaliformi, lisce, di dimensioni medie 10,5-12,5 µm. Cheilocistidi e caulocistidi presenti (clavato-cilindrici).
Gambo
robusto, 5-10 x 1-2 cm, rigido e fibroso, cilindrico, appena ingrossato alla base, a volte ricurvo, liscio, poi fibrilloso, pieno, poi cavo a maturità, prima biancastro poi crema-incarnato, con sfumature rosa-rossastre.
Habitat
: cresce isolata o a gruppi di pochi esemplari nei boschi erbosi di latifoglie (per lo più faggi e castagni), in primavera-estate. È possibile anche una sua crescita in parchi e giardini, anche in pianura, presso altre latifoglie, aumentando la possibilità di scambio con gli entoloma commestibili! Inocybe patouillardii è una specie rara ma molto VELENOSA: provoca sindrome muscarinica a breve incubazione (1). La quantità in muscarina supera di 150 volte quella presente in Amanita muscaria!

La confusione più probabile è con l’Entoloma sepium (vedi foto 2 e 3), soprattutto con esemplari giovani, per le ragioni sopra citate. Meno probabile, ma pur sempre possibile, è lo scambio, sempre con basidiomi giovani e particolarmente chiari, con il commestibile Entoloma clypeatum (vedi foto 4), Se il colore pileico di quest’ultimo però lo rende più distinguibile dall’Inocybe patouillardii, non così quello del VELENOSO Entoloma hirtipes (Schum. : Fr.) Moser (vedi foto 6), cromaticamente assai simile. Quest’ultimo è sempre primaverile, però più montano e fruttifica in habitat diversi, nei boschi umidi di pecci (Picea abies); possiede però una morfologia differente, taglia più slanciata, cappello più sericeo, traslucido e striolato al margine e con caratteri organolettici differenti. Ma se il cappello di Entoloma clypeatum è particolarmente scuro come gli esemplari proposti nella foto 5, allora lo scambio con Entoloma hirtipes è più probabile! In ogni caso raccomandiamo la massima prudenza!

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5. Basidiomi scuri e con portamento inocyboide di Entoloma clypeatum:
con questo habitus sono facilmente confondibili con Entoloma hirtipes (foto Emilio Rigoni)

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6. Entoloma hirtipes (foto Roberto Galli)

Il colore chiaro di Inocybe patouillardii, soprattutto negli stadi giovanili, potrebbe indurre a uno scambio con la primaverile e commestibile Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk. Solo poi con gli esemplari più adulti o maturi ci si accorge che lo scambio è impossibile; basta considerare l’habitus in generale, le lamelle sempre chiare, il cappello liscio, la totale assenza di viraggio in tutto il basidioma e l’odore diverso… Come suggerito da un articolo di Emanuele Campo (2), comparso nel 1997 sulla rivista divulgativa di micologia “I funghi dove … quando”, Inocybe patouillardii è confondibile con Calocybe gambosa - solo nei giovani esemplari - per la crescita in gruppi in primavera in habitat simili, ma anche per la taglia e il portamento.
 In conclusione cerchiamo di essere prudenti e di osservare molto attentamente il nostro raccolto, perché non vale la pena rischiare un avvelenamento per qualche fungo commestibile in più! Abbiamo anche dimostrato che in primavera esistono parecchi funghi velenosi, eccome se esistono!

Roberto Galli

 





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