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Attenti a quei due...

Riteniamo importante, in questo periodo dell’anno, parlare del ricercato Tricholoma portentosum e del suo pericoloso sosia Tricholoma josserandii, VELENOSO.

Entrambi sono tipicamente autunnali (ottobre e novembre): il T. josserandii anticipa la fruttificazione di qualche giorno rispetto alla produzione in massa del T. portentosum, anche se talvolta possono trovarsi frammisti, in particolare nei primi giorni della crescita… 

Il Tricholoma portentosum fruttifica dall'autunno inoltrato (ma in montagna da agosto) all'inverno, in gruppi di numerosi esemplari prevalentemente nei boschi di conifere, presso pini (Pinus sylvestris, nigra, pinaster, laricio e leucodermis), più raramente presso pecci (Picea abies) e faggi (Fagus sylvatica). Nelle valli appenniniche, in particolare nel basso Piemonte e in Liguria (dove è noto con il nome di “cicalotto”), è stato da noi reperito, in copiosissime fruttificazioni, presso latifoglie, in particolare presso castagni (Castanea sativa), sia puri che misti con querce (cerri, Quercus cerris) e pioppi tremuli (Populus tremula). Si tratta di un habitat insolito e, per le abbondanti fruttificazioni che si protraggono fino ai primi freddi invernali, va ormai considerato come uno dei possibili habitat di tale specie. Il T. portentosum fruttifica anche nelle caratteristiche Groane dell’alta Lombardia (provincie di Como e Varese) o dell’alta valle del fiume Ticino nel Novarese. In autunno, Tricholoma portentosum fruttifica abbondantemente e rappresenta, essendo di ottima commestibilità, una specie assai ricercata e abbondantemente consumata.

È interessante segnalare che sempre in tale habitat - per lo più castagni e  pioppi tremuli - è possibile reperire anche il Tricholoma equestre (Linneo : Fries) Kummer e il Tricholoma josserandii Bon, entrambi VELENOSI.

Tricholoma portentosum (Fr.) Quélet. Di medio-grandi dimensioni, possiede un cappello carnoso largo fino a 12 o 14 cm, presto convesso e con largo umbone ottuso, radialmente fibrilloso, vischioso, grigio ardesia più o meno scuro, grigio-brunastro. Le lamelle sono poco fitte, smarginato-uncinate, bianche, presto giallastre. La carne è soda, bianca (ma gialla sotto la cuticola del cappello!), con tendenza a ingrigire per imbibizione, con odore erbaceo-farinaceo. Il gambo, clindrico regolare o dilatato a metà, è asciutto, bianco, poi sfumato di giallo.

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Tricholoma portentosum (Appennino ligure piemontese, raccolta del 31.10.2015)

Il Tricholoma josserandii Bon (= Tricholoma groanense Viola), VELENOSO (con intensa sindrome gastro-enterica), è presente nei medesimi habitat. Si differenzia dal T. portentosum per 4 caratteri fondamentali: 1) taglia inferiore; 2) cappello più opaco, non fibrilloso, tuttalpiù finemente subsquamuloso, mai viscido, non o poco umbonato (umbone ottuso), di colore grigio, grigio acciaio, grigio cenere, grigio-argento; 3) lamelle ingrigienti e mai con sfumature giallognole come anche sul gambo o sotto la cuticola pileica; 4) forte odore di cimice.

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Tricholoma josserandii (Appennino ligure piemontese, raccolta del 24.10.2015)

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Tricholoma portentosum più maturi (Appennino ligure, raccolta del 4.11.2015)

Anche il Tricholoma saponaceum (Fr. : Fr:) Kummer è comune sia nel castagneto che in altri habitat. Molto variabile di colore, ha un cappello largo fino a 14 cm, liscio, grigio-verdastro. Le lamelle sono smarginato-uncinate, larghe, biancastre, poi rosa-brunastre. La carne è un po’ elastica, biancastra, con forte odore di sapone o detersivo. Il gambo è cilindrico, attenuato alla base, liscio, bianco-grigiastro, poi rossastro alla base. Frequente soprattuto nei boschi di latifoglia. Non è commestibile.

Roberto Galli

Foto di Roberto Galli



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