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Funghi e habitat di Pantelleria 4

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La cartina con le aree vegetazionali

Cossyra, nome latino e forse il più bel nome antico di Pantelleria, è un’isola originatasi da un fenomeno vulcanico sottomarino piuttosto recente, circa 200.000 anni fa. Sulla sua superficie si contano circa 50 vulcani ormai spenti. L’ultima eruzione in superficie risale al 1756, ma altri fenomeni eruttivi si verificarono in mare, al largo dell’isola, nel 1831 e nel 1890-91, con i quali affiorarono in superficie materiali magmatici ben presto distrutti dall’erosione marina.

La superficie di Pantelleria è di 83 Kmq ed è la più grande delle isole siciliane. L’altezza massima è di 836 m con la cima della Montagna Grande dalla quale, nelle giornate limpide, si scorge la costa Tunisina (Capo Mustafà) che dista solo 70 Km, formando il cosiddetto “Canale di Pantelleria”. L’isola è lunga al massimo 14 Km e larga 8 e dista 110 Km dalla Costa Siciliana (Mazara del Vallo). Il clima è prettamente mediterraneo con una ricca vegetazione corrispondente.

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Dal mare: la Montagna Grande con il “cappello” di nuvole; dietro si intravede il Monte Gibele

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Vista mare con rocce nere, macchia e un tipico dammuso

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Il Cryptum maritimum, i capperi e i fichi d’India crescono già sulle rocce laviche a picco sul mare

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Agave americana, Euforbia dendroides e fichi d’India (Opuntia ficus-indica)
decorano le nere rocce laviche

L’ambiente. Dalla cartina presentata (vedi foto) si evidenziano i boschi sempreverdi (in bruno-verde), la macchia-mediterranea e gariga (il resto in giallo). In autunno e inverno Pantelleria è verdissima, ma per la raccolta dei funghi dipende molto dalla temperatura e dall’umidità e/o precipitazioni. In autunno (ottobre e novembre), che piove meno, la ricerca dei funghi è concentrata nei boschi “montani” sempreverdi, mentre in inverno (dicembre e gennaio), dove piove di più, si possono reperire anche nelle aree con macchia-mediterranea e gariga. Dopo il recente grave incendio dell’estate 2016, le aree di ricerca si sono sensibilmente ridotte, specialmente sul lato Sud della Montagna Grande. Per fortuna però le principali aree boschive sono rimaste intatte, e quelle segnate dall’incendio si stanno lentamente riprendendo, a cominciare dal sottobosco costituito dall’associazione di mirto, lentisco, fillirea ed erica arborea.
 La raccolta dei funghi, a Pantelleria, si può effettuare - sempre e solamente secondo le condizioni meteo ottimali - da ottobre a marzo.

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Nel cratere Filiu del Monte Gibele: macchia a cisto, lecci e pini marittimi

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Bellissimi Boletus luteocupreus reperiti quest’anno in grande quantità

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Gyroporus castaneus, sempre copioso sotto leccio (Quercus ilex)

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Le olive (e l’olio) di Pantelleria sono assai pregiati

 Le principali zone boscose (in bruno-verde, vedi foto) sono tre:
1) la Montagna Grande (836 m, vedi foto, preceduto dal Monte Gelfiser, 394 m, e con a Nord-Est la macchia boscaglia del Mueggen, il cui habitat è costituito da pini marittimi (Pinus pinaster), pini d’Aleppo (Pinus halepensis), lecci (Quercus ilex), corbezzoli (Arbutus unedo), erica (Erica arborea e Erica multiflora) e tantissimo mirto (Myrtus communis);

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Xerocomus communis, reperito presso olivi (Olea europaea) e lecci (Quercus ilex)

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Boletus queletii (foto Maurizio Civardi)

2) Il Monte Gibele (cratere Filiu, 700 m, vedi foto) il cui habitat è principalmente costituito da lecci (Quercus ilex) e corbezzoli (Arbutus unedo), ai quali si mescolano rari pini marittimi (Pinus pinaster) e l’erica aborea; talvolta i corbezzoli formano, come per esempio lungo le stradine che sal­gono al cratere Filiu, dei piccoli boschi quasi puri, tappezzando il terreno con i loro coloratissimi frutti. Sul cratere, oltre ai lecci, è presente inoltre una vasta macchia a cisto e lentisco;

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Bellissimi Boletus aereus, repriti sotto lecci sul Monte Gibele

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La Piana di Ghirlanda; con le sue coltivazioni di zibibbo e le boscaglie di lecci e pini marittimi

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Agaricus campestris

3) la Cùddia Attalora (560 m, vedi foto) il cui habitat è costituito quasi esclusivamente da lecci (Quercus ilex), cisti, lentischi e filliree. Segnalo infine anche il Monte Gelkhamar (289 m) con boscaglia e macchia mediterranea, ma micologicamente interessante solo se piove tanto (quindi in inverno).

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Le Tombe Bizantine, incastonate in un’intricata boscaglia di lecci secolari

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Russula pallidospora, interrata presso leccip17
La quotidiana lezione serale sui funghi reperiti nel giorno

Più in basso o verso la costa il bosco si trasforma in macchia-foresta o macchia (in giallo, vedi foto cartina) dove i pini sono sostituiti dal ginepro (Juniperus phoeniceus) e domina l’erica (Erica arborea e Erica multiflora), il lentisco (Pistacia lentiscus), la fillirea (Phillyrea angustifolia), l’euforbia arborea (Euphorbia dendroides), i cisti (Cistus monspe­liensis, incanus, salvifolius ...), il mirto (Myrtus communis), il rosmarino (Rosmarinus officinalis) e altre piante tipiche della macchia mediterranea.

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Preparazione del cocktail–aperitivo con i fichi d’India (foto Anna Seghezzi)

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Cospicua raccolta sul Monte Gibele

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Finalmente si mangia: tagliatelle ai funghi panteschi (18 specie)

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Scleroderma meridionale (foto Maurizio Civardi)

Il suolo è prevalentemente costituito da rocce basaltiche, cioè basiche. Com’è noto le rocce basaltiche sono, tra quelle magmatiche, le più basiche dal punto di vista chimico; cioè spiega la presenza abbondante, sull’isola, del leccio (Quercus ilex), essenza tipicamente basofila.
 
 In ottobre e novembre la ricerca è concentrata sui rilievi principali; dai 400 metri in sù, lo scontro continuo tra masse di aria calda e umida (pro­veniente dal mare) con quella più fredda delle “alte” cime dell’Isola (per lo più la Montagna Grande e il Monte Gibele, vedi foto) fa condensare l’umidità marina in dense nuvole che creano una fitta nebbia nei boschi…  Questo fa sì che il substrato boschivo sia sempre piuttosto umido - anche in assenza di precipitazioni dirette - con la conse­guenza di notevoli fruttificazioni fungine.

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In barca per il giro dell’isola. Da sinistra: Anna Seghezzi, Maurizio Civardi,
Marisa Campesato e Guglielmo Gregorio

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Macchia Mediterranea a terrazze sul mare

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Tre delle numerose grotte di Pantelleria; manca solo la Foca Monaca!

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Il meraviglioso mare di Pantelleria

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Lo scoglio dei fichi (d’India)

In questo 4° contributo saranno elencate e talvolta illustrate solo le specie fungine trovate e determinate. Seguirà elenco completo per questo 4° contributo e comparirà, in calce alla fine, l’elenco completo e totale delle specie reperite in tutti i 5 viaggi di ricerca micologica effettuati a Pantelleria.

 Desidero infine ringraziare gli amici del Gruppo Micologico Milanese; Marisa Campesato, Maurizio Civardi, Guglielmo Gregorio, Franca Monticelli e Anna Seghezzi quali fedeli compagni di viaggio e abili cercatori. Grazie Amici! Al prossimo viaggio!

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Il “finocchietto marino” (Cryptum maritimum)
cresce anche sulle affilate rocce laviche a strapiombo sul mare

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Stratificazione di rocce colorate a Sud dell’isola

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Maurizio Civardi in un … tentativo di pesca

Elenco delle specie (72) reperite e determinate
dal 28 Ottobre al 2 Novembre 2019


Agaricus campestris, campestris var. squamulosus, praeclaresquamosus var. praeclaresquamosus, praeclaresquamosus var. terricolor; Amanita amici, oblongispora, pantherina, phalloides, rubescens, subnudipes; Astraeus hygrometricus; Boletus aereus, impolitus, luridus, luteocupreus, queletii, permagnificus, poikilochromus, pulverulentus; Cantharellus ferruginascens; Clitocybe mediterranea, odora, phaeophtalma; Clitopilus prunulus; Collybia dryophila; Coprinus picaceus; Entoloma undatum, lividoalbum; Ganoderma lucidum; Gymnopilus spectabilis; Gyroporus castaneus; Helvella crispa; Hygrocybe acutoconica; Hypholoma fascicolare; Inocybe bongardii; Lactarius atlanticus, chrysorheus, deliciosus, sanguifluus var. violaceus, zonarius; Lepiota clypeolaria; Leucopaxillus gentianeus; Macrolepiota procera; Micromphale brassicolens; Omphalotus olearius; Otidea bufonia; Pisolithus arrhizus; Psathyrella conopilus; Ramaria stricta; Rhodocybe gemina; Russula acrifolia, amoenicolor, chloroides, foetens, ilicis, maculata, medullata, ochrospora, odorata, pallidospora, pectinatoides, persicina, pseudoaeruginea; Scleroderma meridionale, verrucosum; Stropharia coronilla; Suillus bellinii, collinitus; Tremella mesenterica; Xerocomus armeniacus, communis, subtomentosus var. rubrotinctus

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Erosione costiera

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Mare, rocce, capperi e fichi d’India

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Tramonto pantesco sul mare… (quasi) calmo della sera

Elenco totale delle specie reperite e determinate a Pantelleria (193)
1999, 2014, 2015, 2018, 2019

N.B. Per facilitare l’accesso alle fonti bibliografiche, manteniamo ancora la vecchia nomenclatura proposta nei vari contributi.

Agaricus arvensis, augustus, campestris, campestris var. squamosus, langei, porphyrizon, praeclaresquamosus var. praeclaresquamosus, praeclaresquamosus var. terricolor, xanthodermus var. griseus, vaporarius; Amanita amici, cistetorum, echinocephala, muscaria (Galli R., 2000), oblongispora, pantherina, phalloides, proxima, rubescens, subnudipes; Astraeus hygrometricus; Armillaria mellea; Aureoboletus gentilis; Boletus aereus, comptus, fechtneri, impolitus, luridus, luteocupreus, permagnificus, poikilochromus, pulverulentus, rhodopurpureus, queletii, torosus; Calvatia excipuliformis; Cantharellus ferruginascens, pallens; Chalciporus piperatus; Chroogomphus fulmineus; Clathrus ruber; Clavulina cinerea; Clitocybe mediterranea, odora, phaeophtalma; Clitopilus prunulus; Collybia asema, butyracea, dryophila, impudica; Coprinus auricomus, picaceus, pli­ca­tilis; Cortinarius cedretorum (Galli R., 2000), elatior, mucifluus, salor, sodagnitus, trivialis; Craterellus lu­tescens; Daldinia concentrica; Echinoderma asperum; Entoloma undatum, lividoal­bum; Ganoderma lucidum; Geastrum rufescens, triplex; Gomphidius mediterraneus; Gymnopilus hybridus, penetrans, sapineus, spectabilis; Gyroporus castaneus; Hebeloma cistophilum (Galli R., 2000), crustuliniforme (Galli R., 2000), fastibile, strophosum; Helvella crispa, elastica, lacunosa; Hydnellumconcrescens, ferrugineum, nigrum; Hygrocybe acutoconica, conica var. chlorophana, glutinipes, pseudoconica; Hygrophorus persoonii; Hypholoma fascicolare; Inocybe bongardii, caesariata, cervicolor, corydalina, eutheles, geophylla, godeyi, rimosa; Inonotus ta­maricis; Laccaria affinis; Lactarius atlanticus, azonites, chrysorrheus, deliciosus (Galli R., 2000), mairei, rugatus, sanguifluus var. violaceus (Galli R., 2000), tesquorum, zonarius (Galli R., 2000); Leccinum lepidum (Galli R., 2000); Lentinellus micheneri (Galli R., 2000); Leocarpus fragilis; Lepiota brunneoincarnata, clypeolaria, cristata, josserandii; Lepista flaccida; Leucoagaricus cinerascens, macrorrhizus; Leucopaxillus gentianeus; Limacella subfurnacea; Lycoperdon foetidum, molle, perlatum; Lyophyllum aemiliae (Galli R., 2000), deliberatum, decastes (Galli R., 2000); Macrolepiota procera; Marasmius oreades; Micromphale brassicolens; Mycena aetites, capillaripes, pura, seynii; Omphalotus olearius; Otidea bufonia; Panaeolus campanulatus; Phellinus torulosus; Pisolithus arrhizus; Polyporus meridionalis (Galli R., 2000); Pholiota decussata, higlandensis; Psathyrella candolleana, conopilus (Galli R., 2000); Ramaria stricta; Rhizopogon vulgaris; Rhodocybe gemina; Russula acrifolia, amoenicolor, amoenolens, chloroides, decipiens, delica, densifolia, foetens, fragilis, globispora, insignis, maculata, medullata, monspeliensis, ochrospora, odorata, pallidospora, pectina­toides, persicina, pseudoaeruginea, seperina var. luteovirens, sororia, subterfurcata, torulosa, vesca, violeipes, violeipes f. citrina, werneri; Scleroderma meridionale, polyrrhizum, verrucosum; Stereum hirsutum; Stro­pharia coronilla; Suillus bellinii (Galli R., 2000), collinitus; Tremella mesenterica; Tricholoma batschii (Galli R., 2000), boudieri, scalpturatum, stans (Galli R., 2000), striatum (Galli R., 2000), ustaloides; Xerocomus armeniacus, communis, dryophilus, ichnusanus, porosporus, subtomentosus, subtomentosus var. rubrotinctus

 

Roberto Galli

 

 



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