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9 maggio / 6 giugno 2016 - Corso di micologia di base 2

Come da programma si è regolarmente svolto Il Corso di Micologia di base 2 organizzato - in Sede - dal nostro Gruppo Micologico Milanese.

Si tratta di un Corso generico e assolutamente introduttivo. La prima edizione del 2015 dava particolare risalto ai più importanti caratteri morfologici macroscopici dei principali Generi dei funghi superiori più raccolti dai cercatori inesperti, illustrava le principali norme sul comportamento da seguire nei boschi, consigli sulla raccolta in loco e il trasporto dei funghi. Chiudeva il corso la tossicologia fungina, di grande importanza preventiva, dove sono presentate le principali specie velenose, con i loro sosia commestibili eventualmente confondibili a confronto, e le principali sindromi fino a oggi riconosciute in mico-tossicologia.

La seconda edizione del 2016 è mirata alla conoscenza dell’ambiente in cui vivono i funghi, habitat dopo habitat, illustrando le principali piante che vivono in relazione ai funghi, al fine di capirne il ruolo svolto negli eco­sistemi. Va inteso quindi come un approfondimento mirato ad integrare la prima edizione del 2015. Organizzato in 4 lezioni (che poi sono diventate 5), il Corso ha illustrato tutti i principali habitat presenti in Lombardia. A ulteriore completamento del Corso, le serate dedicate al valore alimentare, utilizzo e conservazione dei funghi commestibili e alla Tossicologia fungina con aggiornamenti e confronti con specie commestibili eventualmente confondibili.

09 Maggio, 1ª lezione:
Funghi della Lombardia: Alpi e Prealpi.

A cura di Federico Calledda (micologo, agronomo e docente, Consigliere segretario del GMM,)

Federico Calledda (foto 1), attraverso splendide imma­gini, illustra le principali piante protagoniste delle nostre Alpi e Prealpi. Per ogni pianta, dopo averne illustrato le caratteristiche, vengono presentati le principali specie micorriziche o saprofite di tale habitat, sia specifiche che non.
 Dopo un brevissimo accenno alla micoselva alpina, ovvero ai funghi che crescono in simbiosi con le piante nane dell’Orizzonte Alto-alpino, con Russula nana come specie ad esempio, gli habitat e le piante presentate e descritte sono state: il Larice (Larix decidua, foto 2) con Boletinus cavipes (foto 3) e Lactarius porninsis (foto 4);il Peccio o Abete rosso (Picea abies, foto 5) con Lactarius scrobiculatus (foto 6) e Russula mustelina (foto 7);  l’Abete bianco (Abies alba, foto 8) con Hygrophorus pudorinus (foto 9); la Betulla(Betula alba, B. pendula, foto 10) con Cortinarius violaceus (foto 11), Lactarius torminosus (foto 12) e Leccinum versipelle (foto 13);il Faggio(Fagus sylvatica, foto 14) con Lactarius blennius (foto 15) e infine il Castagno (Castanea sativa) con Russula virescens (foto 16).
Non ultimo vengono date anche quelle nozioni di base, utili e fondamentali, per imparare a conoscere i funghi rispettando l’ambiente in cui vivono.

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1. Federico Calledda alla 1ª lezione (foto V. Turri)

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2. Lariceto alpino (foto R. Galli)

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3. Boletinus cavipes, specifico del larice (Larix decidua, foto R. Galli)

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4. Lactarius porninsis, specifico del larice (Larix decidua, foto F. Calledda)

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5. Pecceta alpina (foto R. Galli)

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6. Lactarius scrobiculatus, specifico del peccio (Picea abies, foto F. Calledda)

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7. Russula mustelina, specifica del peccio (Picea abies, foto F. Calledda)

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8. Abete bianco(Abies alba, foto R. Galli)

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9. Hygrophorus pudorinus,specifico dell’abete bianco (Picea abies, foto F. Calledda)

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10. Betulleto(Betula pendula, foto R. Galli)

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11. Cortinarius violaceus (foto F. Calledda)

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12. Lactarius torminosus,specifico della betulla (Betula pendula, foto F. Calledda)

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13. Leccinum versipelle,specifico della betulla (Betula pendula, foto F. Calledda)

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14. Faggeta(Fagus sylvatica, foto R. Galli)

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15. Lactarius blennius,specifico del faggio (Fagus sylvatica, foto F. Calledda)

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16. Russula virescens, tipica del castagno(Castanea sativa, foto F. Calledda)


16 Maggio, 2ª lezione:
Funghi della Lombardia: Pianura Padana, Parchi fluviali, Golene e Groane

A cura del Prof. Roberto Galli (Presidente e Direttore del C.S. del GMM, biologo, pubblicista e docente)

 Roberto Galli (foto 17), attraverso varie sequenze fotografiche, assolutamente didattiche, illustra la Pianura Padana (foto 18), ricca di rogge, canali e vari corsi d’acqua, con Armillaria mellea (foto 21); i Parchi fluviali dei nostri grandi fiumi lombardi (e relativi boschi golenali, foto 19) con  Ptychoverpa bohemica (foto 20); le Groane dell’alto milanese con i boschi di Pino silvestre (Pinus sylvestris, foto 22); Tricholoma portentosum (foto 23) e Xerocomus badius (foto 24), tra le specie portate a esempio. Anche in questo caso vengono date tutte quelle nozioni di base, utili e fondamentali, per imparare a conoscere i funghi rispettando l’ambiente in cui vivono.

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17. Roberto Galli alla 2ª lezione (foto V. Turri)

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18. Pianura Padana: il canale Caremma (foto R. Galli)

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19. Parco dell’Adda Sud(foto R. Galli)

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20. Ptychoverpa bohemica, tipica dei boschi fluviali o golenali (foto R. Galli)

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21. Armillaria mellea, tipica saprofita della Pianura o dei Parchi fluviali(foto V. Turri)

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22. Fustaia di Pino silvestre (Pinus sylvestris, foto R. Galli)

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23. Tricholoma portentosum, tipico delle Groane(foto R. Galli)

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24. Xerocomus badius, tipico delle Groane(foto R. Galli)


23 Maggio, 3ª lezione:
Valore alimentare, utilizzo e conservazione dei funghi commestibili

A cura del Prof. Roberto Galli (Presidente e Direttore del C.S. del GMM, biologo, pubblicista e docente)

In questa lezione particolare Roberto Galli parla del valore alimentare dei funghi commestibili e mette in guardia i “micofagi” da un consumo prolungato e continuo di funghi… Illustra poi anche le problematiche relative al consumo di funghi crudi o mal conservati… Infine descrive e consiglia i migliori modi di raccolta, pulizia e conservazione dei funghi commestibili [essiccazione, sott’olio (foto 25), congelamento dopo cottura etc.]. Non mancano riferimenti anche alla Tossinfezione botulinica o da altri batteri o lieviti… L’Autore distribuirà poi a tutti gli interessati una dispensa scritta e specifica su tali argomenti, tuttora disponibile per chiunque ne faccia richiesta. 

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. Conserva sott’olio di Hygrophorus marzuolus (foto R. Galli)


30 Maggio, 4ª lezione:
Funghi velenosi ed eventuali commestibili confondibili

A cura di Riccardo Mazza (micologo, pubblicista e docente)

In questa lezione Riccardo Mazza (foto 26) descrive e illustra, nei caratteri morfologici fondamentali, le principali specie fungine velenose (foto 27, 28 e 30), incluso tutte quelle mortali, reperibili nei boschi e prati della Lombardia. Il Relatore illustra poi le più significative specie commestibili eventualmente confondibili (foto 29) con quelle tossiche; non solo, ma cercherà, nel limite del possibile, di sottoporle direttamente a confronto fotografico, sottolineandone i caratteri differenziali. Infine un accenno alle principali sindromi e a quelle nuove secondo i nuovi moderni criteri di aggiornamento tossicologico.

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26. Riccardo Mazza alla 4ª lezione (foto M. Civardi)

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27. La velenoso-mortale Amanita phalloides (foto M. Gelardi)

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28. Il velenoso-mortale Cortinarius speciosissimus (foto C. Angelini),
che può crescere anche su legno

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Confronto tra la velenoso mortale Amanita phalloides var. alba (le due a destra)
e il commestibile Agaricus essettei (i due a sinistra, foto C. Angelini)

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30. Una strana ‘convivenza’ tra Amanita muscaria (velenosa)
e Boletus edulis (commestibile, foto di L. Moioli)


6 Giugno, 5ª lezione:
Funghi e habitat dell'Appennino Lombardo

A cura del Prof. Roberto Galli (Presidente e Direttore del C.S. del GMM, biologo, pubblicista e docente)

Roberto Galli, attraverso varie sequenze fotografiche, illustra e descrive le principali piante protagoniste dell’Appennino Lombardo. Inizia con le querce, in particolare la Roverella (Quercus pubescens), tipica dei substrati calcarei e il Cerro (Quercus cerris, foto 31) che è più indifferente al chimismo del terreno. Tra le specie fungine presentate di quercia il Lactarius piperatus (sotto roverelle, foto 32) e il Boletus aereus (sotto cerri, foto 33). Poi viene illustrato il Carpino nero (Ostrya carpinifolia), il Nocciolo (Corylus avellana) e il Pioppo tremulo (Populus tremula) con alcune relative specie fungine ad essi associati. Segue un accenno ai castagneti (foto 34) e ai faggeti dell’Appennino lombardo, con riferimento, per i primi, al Boletus aestivalis (foto 35) e al Cantharellus pallens (foto 36). Infine l’Autore termina con un breve cenno agli ambienti praticoli appenninici dove possono crescere numerose Macrolepiota, Lepiota, Agaricus, Marasmius e Hygrocybe. Anche in questo caso vengono date tutte quelle nozioni di base, utili e fondamentali, per imparare a conoscere i funghi rispettando l’ambiente in cui vivono.

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31. Cerreta termofila appenninica (Quercus cerris, foto R. Galli)

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32. Lactarius piperatus sotto cerro (Quercus cerris, foto R. Galli)

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33. Boletus aereus sotto cerro (Quercus cerris, foto R. Galli)

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34. Castagneto appenninico (Castanea sativa, foto R. Galli)

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35. Boletus aestivalis sotto castagno (Castanea sativa, foto R. Galli)

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36. Cantharellus pallens sotto castagno (Castanea sativa, foto R. Galli)

Rivolto a un pubblico principiante, il corso di base 2 è stato tuttavia consigliato anche a chi ne sa di più, chi è più esperto, ma dove potrà sempre trovare qualche aggiornamento prezioso, qualche notizia utile o novità per lo studio micologico dei funghi superiori. A fine Corso sarà rilasciato, su richiesta, un attestato di partecipazione. Tale attestato potrebbe servire in previsione alla nuova legge Regionale (se mai ci sarà) sul rilascio dei tesserini per il permesso raccolta funghi nel territorio regionale consentito.

Gli argomenti trattati sono stati vari e molteplici - e diversi altri sicuramente potevano essere trattati - ma siamo certi che, nel complesso - con le due edizioni del Corso di Micologia di Base 1 e 2, 2015 e 2016 - di aver realizzato una solida base di riferimento nel campo della micologia pratica di base, sia per i neofiti sia per chi ne sa di più… Siamo certi che i partecipanti hanno potuto recepire qualche informazione in più o chiarimento utile per migliorare e approfondire la propria conoscenza nel campo dei funghi superiori.

Non mi resta ora che ringraziare di cuore tutti i Relatori intervenuti al Corso di Base 2: Federico Calledda, Roberto Galli e Riccardo Mazza, nonché tutti gli organizzatori e i collaboratori del Gruppo Micologico Milanese.

Roberto Galli


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